Cavallo vincitore

Ugo Guidi, Maialino (1944)


marmo, h. 55 cm
Forte dei Marmi (LU), Museo Ugo Guidi

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Il Maialino è stato scolpito soltanto due anni dopo la Capretta, e nasce pertanto con le stesse intenzioni artistiche: rappresentare un animale vero, reale, secondo i canoni della tradizione.
È significativo il fatto che Guidi sceglie di rappresentare un altro animale mite, umile, come la capretta nel 1942 e come le pecore degli anni Cinquanta. Questa scelta riflette anche il carattere dello scultore: schivo e riservato, lontano dalle luci dei riflettori. E ad accentuare ancora di più questa sensazione è la posa dell'animale, raffigurato a testa bassa mentre annusa il terreno. Si tratta comunque di un animale realizzato in modo realistico, proprio come voleva l'Accademia dove Guidi prima studiò e poi insegnò. Il marmo è ben tornito e levigato e dà proprio l'idea della tenerezza delle carni dell'animale.
Come nella Capretta, anche nel Maialino è presente il basamento in marmo grezzo, che proietta un po' fuori dalla realtà l'animale: è l'anticipazione della ricerca di una scultura più primitiva e più intima che caratterizzerà la produzione e la ricerca dello scultore negli anni a venire.

Fotografia qualità media


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