Ugo Guidi, Il ciclista (1959)
tufo, h. 35x27x19 cm
Forte dei Marmi (LU), Museo Ugo Guidi
Audio mp3! Fai clic per ascoltare la descrizione dell'opera in formato mp3Quando Ugo Guidi nel 1959 scolpì questo
Ciclista, gli anni di Coppi e Bartali si erano appena conclusi (Coppi vinse il suo ultimo Giro d'Italia nel 1953), ma nella memoria di tutti rivivevano ancora quegli epici scontri che negli anni a seguire furono emulati da atleti come Magni, Anquetil, Adorni fino ad arrivare agli anni Settanta con Merckx e Gimondi.
Era un ciclismo d'altri tempi quello che visse Ugo Guidi, tanto che lo portò a far diventare il protagonista delle corse un tema per le sue opere. Il
Ciclista del 1959 è in tufo, materiale molto amato da Guidi, ed è curvo sulla sua bicicletta, con le gambe leggermente rialzate rispetto al terreno (forse sta affrontando una salita), mentre volge la testa all'indietro, quasi a volersi sincerare che dietro di lui gli avversari non riescano a raggiungerlo. Sappiamo che sotto all'atleta c'è una bicicletta perché si tratta di un ciclista, ma la bicicletta non si vede: è un espediente di Guidi per far sì che l'osservatore si concentri soltanto sull'uomo, che compie la fatica e che si fa carico delle emozioni della folla che lo segue e lo incita verso il traguardo. L'attenzione di Guidi si rivolge al ciclismo sinonimo di fatica e di passione, un ciclismo che al giorno d'oggi ha forse perduto quella connotazione quasi "eroica" che poteva vantare all'epoca del nostro scultore.