Pietro Tacca, Il Porcellino (1633)
bronzo
Firenze, Museo Bardini
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Maialino di Ugo Guidi fa venire alla mente un altro celebre suino, il
Porcellino di Pietro Tacca, opera bronzea del 1633. Tacca, un artista carrarese, modellò il suo animale copiando una scultura ellenica: quindi, a differenza degli scultori di Novecento e fine Ottocento, lo scultore barocco non copia da un modello vero, ma da un'altra opera d'arte. L'opera di Tacca fu poi posta nella Loggia del Mercato Nuovo di Firenze, ma poi da qui rimossa, sostituita da una copia e trasferita al Museo Bardini, perché a Firenze esiste l'usanza di sfregare il naso al
Porcellino di Tacca e gettare una monetina nella sua bocca per avere fortuna: per questo motivo il naso si è rovinato.
Nonostante i due animali possano sembrare simili, in realtà le differenze che li separano sono enormi. Innanzitutto l'animale di Guidi è un maialino ancora cucciolo, docile e umile, mentre invece il "porcellino" di Tacca è in realtà un cinghiale dal corpo ricoperto di setole, un animale aggressivo. Inoltre, il maialino di Guidi è ritratto a testa bassa, al contrario di quello di Tacca che è invece con la testa fieramente in alto e rivolta verso l'osservatore. Il corpo è semisdraiato, in attesa di balzare velocemente in piedi al minimo segnale di pericolo o di sfida.
Due animali diversi per due stili diversi: l'intimità e la riservatezza dello stile di Guidi e la voglia di stupire e di creare effetti sorprendenti del barocco.