Cavallo vincitore

Ugo Guidi, Figura seduta (1956)


terracotta, h. 42,5 cm
Forte dei Marmi (LU), Museo Ugo Guidi

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Si tratta di uno dei primi ritratti di Guidi dove il corpo viene raffigurato secondo un'interpretazione personale dello scultore. La Figura seduta del 1956 infatti non rispetta le proporzioni anatomiche reali, e se già abbiamo assistito a un certo tipo di "evasione" nell'Adolescente, qua notiamo che questa "evasione" si fa ancora più sentire.
La figura, una donna, presenta infatti alcuni particolari anatomici accentuati e quindi sproporzionati. I fianchi innanzitutto, particolare che si nota nell'immediato osservando l'opera: sono allargati in modo innaturale, un altro rimando al tema della maternità. Non si tratta pertanto di una donna in sovrappeso, dal momento che il corpo è quello di una donna magra: Ugo Guidi vuole che la figura evochi nell'osservatore alcune riflessioni, o meglio ancora vuole rendere manifeste le interpretazioni di stati interiori agendo sugli aspetti esteriori.
Per far sì che l'osservatore si concentri ancora di più sull'opera, Guidi fa sparire quasi del tutto il punto d'appoggio su cui siede la figura: non si capisce bene se sia seduta su uno sgabello, su una sedia, su una panca o cos'altro, proprio perché l'attenzione si deve porre sul soggetto ritratto e non sullo sgabello o sulla sedia.


Fotografia qualità media


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