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Ugo Guidi: la produzione giovanile e le prime opere - di Federico Giannini

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È in questo clima che dobbiamo inquadrare l’opera giovanile di Ugo Guidi. Lo scultore aveva soltanto vent’anni ma era già insofferente a ciò che gli veniva imposto da una parte dall’Accademia e dall’altra dal regime. Si dovette iscrivere anche ai GUF, i Gruppi Universitari Fascisti: l’iscrizione era obbligatoria per tutti gli studenti universitari. Intento primario dei GUF era quello di “inquadrare” i giovani studenti, “per educarli secondo la dottrina del Fascismo”, come recita il regolamento dei gruppi. Ma alla fine queste associazioni studentesche finirono col produrre più antifascisti che veri fascisti, tanto che scorrendo le liste degli iscritti è possibile trovare nomi come quelli di Pier Paolo Pasolini, Alessandro Natta, Pietro Ingrao, Renato Guttuso, Alfonso Gatto (anche lui poi amico di Guidi) e moltissimi altri. I GUF organizzavano poi diverse gare, tra le quali i Littoriali della Cultura e dell’Arte, una competizione dove venivano premiati giovani scrittori, critici, giornalisti, registi, musicisti, artisti e quant’altro.
Nuotatori La nostra analisi della produzione giovanile di Guidi parte proprio dai Littoriali della Cultura e dell’Arte del 1934. Al concorso del 1934 risale un’opera che raffigura alcuni nuotatori nell’atto di tuffarsi. Risulta molto chiaro l’impianto accademico ma soprattutto il collegamento ai bassorilievi tardo antichi, per le modalità tecniche e per l’anatomia del corpo umano. Quest’ultimo è quasi sempre robusto ed energico, simbolo dell’uomo vitale e attivo, tipicamente fascista. Per quanto riguarda la tenica, si tratta di un bassorilievo che risalta i corpi, come succedeva nell’ultimo periodo della scultura romana.
Sempre dello stesso periodo è un’opera dal titolo “La raccolta del grano”, un altro bassorilievo. La carica classicheggiante dei personaggi si fa qui ancora più accentuata. L’uomo al centro è muscoloso, ha il torso da atleta e le braccia e le mani da lavoratore: un altro riferimento alla cultura del regime per il quale il duro lavoro nei campi (ma non solo nei campi) era fondamentale (il pensiero va alle politiche autarchiche del fascismo). L’importanza maggiore si rileva però nel volto: un profilo statuario, del tutto simile ai volti che si possono ravvisare in opere antiche, su tutte la Colonna Traiana di cui l’uomo sembra far parte. Guidi descrive tutto con grande realismo: siamo ancora lontani dalle composizioni degli anni a venire, sembra quasi un altro artista!
La raccolta del grano Sempre del biennio 1934-1935 è un’opera che raffigura una lezione in Abissinia. La maestra, con aria piuttosto sconsolata, mostra ai suoi allievi la scritta che campeggia sulla lavagna: “Mussolini è il fondatore dell’Impero”. Alcuni bambini sembrano interessanti, altri annoiati, in special modo il penultimo sulla destra, che, con fare molto realistico, poggia il mento su una mano e guarda davanti a sé, totalmente indifferente alla lezione. Una lezione che è forse una metafora dell’insofferenza di Ugo Guidi verso il regime e soprattutto verso il modo di fare arte imposto dall’alto, cosa che lo scultore ha sempre rifiutato in modo netto e deciso, anche quando si trattava di Accademia: una volta uscito dall’istituzione ha infatti elaborato un linguaggio tutto suo, lontanissimo da quello tradizionale.


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Prima fotografia: i "Nuotatori"
Seconda fotografia: "La raccolta del grano"


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